Il Castello medievale dei Conti d'Aquino
Ultimo aggiornamento: 10 dicembre 2021, 11:35
Il Castello dei Conti di Aquino si erge sulla parte più alta del centro storico di Piedimonte San Germano, posto sulla collina a presidio della valle.
L’origine del primo insediamento nella zona del Castello può essere datata intorno al IV sec. a.C., quando i Volsci, giunti nel Lazio meridionale dove prima erano gli Ausoni, fortificarono sia i centri costieri che quelli interni e fondarono una roccaforte ai piedi del Monte Cairo, un “oppidum” con funzioni militari e strategiche data la sua posizione geografica, particolarmente adatta alla difesa. Dopo i Volsci, si susseguirono i Sanniti, i Romani e i Barbari, fino a quando l’oppidum passò sotto il dominio dei Longobardi. Quando questi si convertirono al Cristianesimo, il castello di Piedimonte fu donato dal Duca Gisulfo a Montecassino. In seguito ai saccheggi dei Saraceni nei secoli IX e X, fu distrutto e quindi abbandonato da molti abitanti, fino a quando, nel 1061, il conte di Aquino Adenolfo, nuovo padrone di queste terre, lo fece ricostruire, dotandolo di una più ampia cinta muraria e di una porta d’ingresso più grande, nella quale fu riadattato un arco a sesto acuto recuperato dal vecchio castello. Fin dal sec. X, Piedimonte era diventata una roccaforte della Terra di San Benedetto e il castello aveva preso il nome di “Palazzo Corte” perché era sede di attività governative; divenne poi palazzo di giustizia quando, nel sec. XI, Montecassino vi istituì la giurisdizione criminale. Dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, il vecchio nucleo del paese si presentava come un cumulo di rovine. I resti del castello sono stati ristrutturati nel 2001 e sono costituiti dalle mura perimetrali, dall’antica torre, da alcuni muri interni e dalle due porte d’accesso: la prima, poi chiusa, volgeva a nord-ovest e presenta elementi architettonici di origine volsca; la seconda, invece, volge a nord e fu aperta durante la giurisdizione di Montecassino, come confermato dallo stemma posto sulla chiave di volta dell’arco a tutto sesto del portale.
Salendo su per la gradinata che sale fino alla porta d'ingresso si ammira, su in alto, il monumento ai caduti polacchi, su cui è presente una lastra posta a memoria di coloro che combatterono e persero la vita in nome della pace e della libertà. Ben 1500 soldati riposano nel cimitero a loro dedicato, alle falde della montagna dove si erge l'Abbazia di Montecassino.
Oggi l'ampio spazio interno del castello, dopo essere stato teatro di vicende burrascose, accoglie varie manifestazioni storiche e culturali nel corso dell'anno, tra cui ricordiamo in particolar modo le più importanti, ispirate a due periodi storici differenti: la manifestazione a carattere medievale, "Castrum Pedemontis tra arte, storia e sapori", e la commemorazione ai caduti polacchi, "Guerra & Pace", che vede ogni anno la preziosa presenza dell'ambasciata della repubblica di Polonia.